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La reliquia di Bernadette domani sera al rosario in piazza Tre Martiri

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Prosegue l’impegno del comitato Nazarat per i cristiani perseguitati in Medio Oriente, impegno che assume sempre più importanza dopo i continui richiami di Papa Francesco e dopo l’iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana. Il nuovo appuntamento con ‘l’appello all’umano ‘ sarà sabato 20 giugno alle 21,15 in piazza Tre Martiri con la recita del rosario alla presenza della reliquia di Santa Bernadette Soubirous, portata a Rimini a cura dell’Unitalsi. Per questo il manifesto preparato per l’occasione contiene una frase che Bernardette Soubirous, la veggente di Lourdes, pronunciò nel 1870: “Dicono che il nemico si avvicina a Nevers, farei volentieri a meno di vedere i prussiani, ma non li temo. Dio è ovunque, anche in mezzo ai prussiani. …Io temo solo i cattivi cattolici”.

Una testimonianza questa che si avvicina molto a quella di padre Douglas Bazi, un sacerdote caldeo di Erbil, che sarà trasmessa in video la sera del 20 giugno in piazza Tre Martiri. Padre Douglas è stato preso nella parrocchia dove prestava servizio nel 2006, legato, bendato e massacrato di botte. Quando gli puntano la pistola alla tempia gli chiedono: “Come mai tu non hai paura di morire?”. Lui risponde: “Chi vi supplica di non ammazzarli non sa cosa siano la vita e la morte. Quando muori infatti, sei nelle mani di Dio ed è meglio essere nelle Sue mani che non in quelle di certa gente”. Padre Bazi ha subito diversi attentati, più volte gli hanno sparato, la sua chiesa è stata fatta saltare in aria ed è stato rapito eppure quando gli si chiede se sia possibile, in questa situazione, non avere odio per i persecutori, dice che questo è possibile perché si è cristiani: “Chi sono io per lamentarmi? Si è cristiani non solo quando le cose vanno bene. Al Papa e ai cristiani che ci ricordano nelle preghiere vorrei dire grazie ma anche che come cristiani non ci arrenderemo mai”. Non è incoscienza la sua e dal luglio del 2013 questo padre caldeo è insieme ai profughi cristiani di Erbil, nel Kurdistan iracheno insieme a 150 famiglie scampate agli orrori dell’Isis.

Il comitato Nazarat


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